Federlavoro - Federazione delle imprese e dei lavoratori autonomi - partecipa, attraverso i rappresentanti di Conflavoro PMI, agli Stati Generali dell'Economia indetti dal Premier Conte: un incontro aperto a diversi attori, istituzionali e non, finalizzato a far ripartire l’Italia e che al debutto ospita figure internazionali del calibro di Ursula von der Leyen, Christine Lagarde e Charles Michel. Le proposte di Federlavoro al tavolo virtuale si sintetizzano in cinque punti, che spaziano dal tema fiscale a quello giuslavoristico.
Le aree di intervento più urgenti, secondo il Direttivo di Federlavoro, riguardano il sistema tributario (che necessita di semplificazione, ma anche di una riformulazione delle aliquote per scaglioni di reddito e di sconti per i contribuenti a debito verso lo stato) e una proroga dell'attuale sistema di ammortizzatori sociali e del divieto di licenziamento fino alla fine dell'anno corrente.
Questi i punti nel dettaglio:
1) Semplificazione del sistema tributario
Obiettivo: rendere più semplice e trasparente il rapporto tra Agenzia delle Entrate e cittadini ed imprese. E’ essenziale a tal fine ridurre il carico degli oneri amministrativi (spesso vengono richieste compilazioni e modelli fiscali relativi a dati di cui l’Agenzia è già in possesso).
2) Accorpamento degli scaglioni di reddito da 5 a 3 e riformulazione delle aliquote per la tassazione dei redditi delle persone fisiche
Obiettivo: rendere più conveniente per tutti i contribuenti una dichiarazione completa del reddito, piuttosto che l'abbattimento dello stesso con sottofatturazioni od occultamento di parte dei ricavi.
La proposta Federlavoro di accorpamento per scaglioni si articola secondo questo schema:
3) Coraggiosa politica di sconto e dilazionamento pagamenti per contribuenti in debito verso lo Stato
Obiettivo: ottenere almeno una parte del credito dell'Erario dando tuttavia respiro ai cittadini e rinsaldando quel rapporto di fiducia - che sta alla base del patto sociale - tra Agenzia di Riscossione e contribuenti. Federlavoro ha individuato tre fasce di credito vantato dallo Stato:
a) Crediti fino ad € 50.000 - abbattimento dell’80% sul credito vantato e richiesta al contribuente del restante 20% pari ad € 10.000,00, con dilazionamento del pagamento fino ad un massimo di 36 mesi e limite minimo di rata pari ad € 100,00.
b) Crediti da € 50.001,00 fino ad un massimo di € 500.000,00 - sconto del 70% sul credito vantato e richiesta al contribuente del restante 30% pari ad € 150.000,00, con dilazionamento del pagamento fino ad un massimo di 10 anni pari a 120 mesi.
c) Crediti oltre 500.000,00 - sconto del 60% sul credito vantato e richiesta al contribuente del restante 40%, con dilazionamento del pagamento fino ad un massimo di 10 anni pari a 120 mesi.
La condizione per l'ottenimento dei benefici è ovviamente che le imprese siano in regola con il DURC, da ritenersi valido dal momento della scadenza fino a quando l’Agenzia della Riscossione non attesti e formalizzi il piano di rateazione nei confronti dell’impresa debitrice, sospendendo il relativo controllo di regolarità. Il piano di dilazione resterà in ogni caso valido anche qualora l’imprenditore, per sopravvenuta difficoltà, non riuscisse a corrispondere il dovuto fino ad un massimo di 8 rate anche non consecutive.
4) Conferimento all’intermediario di una sola delega per tutti gli adempimenti fiscali Obiettivo: agevolare l’operatività dell’intermediario fiscale.
Federlavoro propone di autorizzare il contribuente a conferire all’intermediario una sola delega per tutti gli adempimenti fiscali, con validità fino a revoca.
5) Estensione di cassa integrazione e divieto di licenziamento fino a fine 2020
Obiettivo: mantenimento dei livelli occupazionali e sostenibilità dei costi aziendali in costanza di uno scenario operativo e di mercato in costante divenire.
Federlavoro caldeggia la concessione a tutte le imprese, soggette a qualunque tipo di ammortizzatore sociale, di un periodo di cassa integrazione continuativo dal 23 febbraio 2020 al 31 dicembre 2020 e l'estensione del divieto di licenziamento fino al 31 dicembre 2020.
Vi terremo naturalmente aggiornati sugli sviluppi.