Nonostante le iniezioni di liquidità della BCE alle banche italiane, l’accesso al credito resta un serio ostacolo soprattutto per le PMI, con gravi ricadute sullo sviluppo e sull’economia reale. Unica soluzione: capire come ragionano le Banche, adottare i giusti correttivi e fornire le informazioni utili ed efficaci per essere considerati più finanziariamente appetibili.
Federlavoro, Federazione delle Imprese e dei Lavoratori Autonomi, ha acquisito un software di autovalutazione della solvibilità e finanziabilità di impresa: uno strumento operativo a disposizione delle strutture territoriali, per offrire nuovi ma ormai fondamentali servizi alle imprese. Al via una serie di incontri per presentare il nuovo strumento informatico.
FOSSO' (VE) - Se il nostro è un paese a crescita zero, si può imputare in buona parte anche alle logiche restrittive di erogazione del credito del sistema bancario italiano. E' noto che le banche facciano credito pressoché solo alle grandi imprese (che rappresentano il 10% del portafoglio imprese presenti sul territorio italiano, ma che generano al contempo l'80% delle sofferenze del sistema bancario). Risultato: PMI, artigiani e cittadini si contendono le briciole. Lato economia reale, se le grandi imprese chiudono, il fallimento è spalmato a cascata sulla collettività, mentre l'artigiano – che magari ha firmato una fidejussione illimitata senza averne chiare le conseguenze - lo paga di tasca propria, scomodando pure gli eredi.
Come uscire da questa impasse? “Innanzitutto il piccolo imprenditore deve conoscere se stesso e sistemare i numeri per proporsi alle banche in modo trasparente e corretto. In Italia ad oggi manca una cultura finanziaria che, dopo Basilea III e la riforma del sistema della crisi d'impresa, non è però più prorogabile. Il tempo dell'improvvisazione è finito” - dichiara Davide Fassina, (co-fondatore dello Studio Fagi di Padova, distributore del software acquisito da Federlavoro).
Sono tanti gli elementi che concorrono al rating bancario, con i dati di bilancio ovviamente in prima linea, anche se è il DSCR, ossia la capacità di un'azienda di rimborsare i debiti a medio termine, l'indice chiave per ottenere un finanziamento. “La prima cosa da fare è quindi mettere in ordine i numeri, modificando e spostando i parametri modificabili e consigliando delle strategie per migliorarli in termini di business plan, fiscalità e programmazione. Ma prima ancora occorre sapere quanto si può essere considerati appetibili in termini finanziari” - prosegue Fassina.
E' qui che entra in gioco il software acquisito da Federlavoro nazionale ed oggi a disposizione di tutte le strutture territoriali: “questo strumento informatico automatizza i calcoli che vanno a comporre l'indice DSCR, fornendo un'immediata radiografia finanziaria dell'impresa. Si tratta di un servizio nuovo, ma ormai essenziale per le imprese associate, visto che senza credito le attività sono ferme, come l'economia tutta. Alla valutazione finanziaria si può accompagnare un servizio consulenziale all'impresa” - dichiara Bertino Trolese, Segretario Generale Federlavoro.
Federlavoro nazionale ha messo in campo un roadshow in più tappe per illustrare i meccanismi di accesso al credito alla luce di Basilea III e della riforma fallimentare, enfatizzando la necessità di dare risposte rapide e sicure agli associati con strumenti operativi certi e consulenze mirate: “con questo software le strutture territoriali potranno tutelare gli associati e fornire un valore aggiunto impagabile se si vuole stare sul mercato. Ad oggi sono state organizzate due tappe e ne sono in previsione altre, il cui calendario verrà presto reso noto: una volta chiusa la fase informativa, scatterà la fase formativa per gli interessati” - conclude Trolese.
Lo strumento operativo finanziario è concesso in uso alle strutture territoriali ad un prezzo estremamente competitivo e prevede classi di servizio diverse e corsi di formazione successivi del tutto gratuiti: per informazioni contattare la segreteria di Federlavoro.
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